mercoledì 18 marzo 2015

2015_03_25 Stabat Mater di Pergolesi in Cattolica a MIlano per Note d'inchiostro

Mercoledì 25 marzo 2015_03_25 ore 15.00
Cappella S. Cuore - Università Cattolica del Sacro Cuore Milano
G.B. PERGOLESI (1710-1736)
STABAT MATER
Per soli e orchestra d’archi
Luisa Bertoli, soprano - Giulia Grassi, alto
Luviona Hasani, Mariateresa Amenduni, violini
Caterina Flores, viola 
Francesca Bongiorni, violoncello - Nicola Moneta, contrabbasso
Matteo Marni, organo
Giampiero Innocente, direttore
Introduzione cultural-musicale del Prof. Enrico Reggiani

“Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrymosa, dum pendebat Filius”.
Le parole di Jacopone di Todi, presunto autore del testo dello Stabat Mater, sono le protagoniste di questa meditazione musicale proposta dal Centro Pastorale e da Note d’inChiostro, progetto musicale coordinato dal Prof. Enrico Reggiani.
Se c’è un lamento, un grido, un dolore che può rendere al meglio la tragedia di un figlio ucciso ingiustamente, questo è proprio quello di Maria ai piedi della croce, nell’impotenza di salvare il frutto del suo amore incondizionato al Padre.
Ogni Stabat Mater musicale traduce la sofferenza della Madre di Gesù con un linguaggio proprio ma sempre nell’evidenza di un dolore e uno strazio inconsolabile “Quis est homo, qui non fleret,
Christi Matrem si vidéret in tanto supplício?
Cristo è sulla croce ma la vera protagonista di questa tragedia poetica e musicale è Maria, il suo essere madre, la sua fede, la sua personale tragedia che diviene tragedia anche del mondo intero.
Pergolesi trasfigura questo dolore in contrasti musicali, note contro note, voci che si incrociano e si scontrano, strumenti che riproducono il rumore assordante dei chiodi della croce.
Nello stile tipico settecentesco momenti di tensione estrema si alternano a passi più sereni o dolci che, però, sono solo la momentanea interruzione di un lamento che lascia senza fiato dall’inizio all’Amen finale. 
Questo Amen non rappresenta la conclusione serena di una storia, quella del Figlio amato, ma il momentaneo silenzio della morte, reso musicalmente da un contrappunto rigoroso, che si differenzia chiaramente da quei movimenti nei quali il compositore cerca di interpretare l’animo della Madre sofferente.
Una grande opera musicale e spirituale, una sfida per i protagonisti di Note d’inChiostro che offrono a tutta l’Università un momento di riflessione prima della Settimana Santa.
Informazioni
Tel. 02 7234 2238

Nessun commento:

Posta un commento