martedì 5 novembre 2013

Massimo Di Gesu, compositore

Nato nel 1970, la sua formazione accademica beneficia della guida di vari maestri di scuola bettinelliana e culmina con il Diploma di Composizione conseguito al Conservatorio di Milano (1995), dove ha già ottenuto il Diploma di Pianoforte (1992) preparato sotto la guida di Anita Porrini (una fra le predilette allieve di Cortot e Benedetti Michelangeli). Oltre al perfezionamento pianistico con Valerio Premuroso, successive tappe dei suoi studi si svolgono all’Accademia Petrassi (Fondazione Toscanini), alla University of Central England -Birmingham-, e alla Leeds University.

Nella sua attività compositiva lo sguardo verso le avanguardie viene filtrato dall'esigenza di una sintassi di matrice espressionista la cui organicità sia sinonimo di “percepibile/condivisibile necessità” di qualsiasi elemento generante la dinamica di simboli del gesto musicale.

Nel Maggio 2013 debutta al Teatro alla Scala con "Verdigo" per quartetto d'archi, un lavoro commissionatogli in occasione del bicentenario verdiano dal Quartetto d'archi della Scala, con cui precedenti collaborazioni si erano avute in relazione ad "Ansikte mot Ansikte" (Serate Musicali, Milano) e a "WOLFiliGrANG" (Festival Mozart, Rovereto).

Altri suoi collaboratori e ispiratori sono stati finora artisti quali:

Peter Bradley-Fulgoni, che ha eseguito brani di Di Gesu a St. Martin in the Fields - Londra, Salle Cortot - Parigi, Museo Skrjabin – Mosca, Richter Memorial Apartment - Mosca, e che ha anche inserito due di questi lavori nel programma del CD "PianOLYPHONY" (2012),
Wiener Virtuosen [solisti dei Wiener Philharmoniker],
Ensemble Strumentale Scaligero [solisti della Filarmonica della Scala],
Maurizio Simeoli,
Duo Andrea Favalessa – Maria Semeraro (Società Filarmonica di Trento),
Mariangela Vacatello (Carnegie Hall-New York),
Maurizio Zanini (Festival Mozart di Rovereto),
Duo Barbara Costa - Inessa Filistovich (Amici del Loggione della Scala, Milano),
Trio Dansi (Università Bocconi, Radio3RAI),
Arcturus (Leeds Art Gallery),
I Virtuosi Italiani (Newbury Spring Festival)
Quartetto AFEA (Università Statale di Milano)
Andrea Cavuoto (Villa Belgiojoso-Bonaparte di Milano),
Raffaele Bertolini (IIC di Londra, Teatro Dal Verme - Milano),
Andrea Corazziari (Auditorium di Milano).

Scrivono di lui:
“La musica di Di Gesu presenta caratteristiche che la distinguono evidentemente dall’astenia che spesso affligge l’odierno panorama musicale” - Peter Bradley-Fulgoni (dalle note di copertina al CD PianOLYPHONY della Foxglove Audio FOX091);
“Da molto tempo conosco e stimo il M° Massimo Di Gesu, che considero musicista di ottimo livello e persona di grande impegno culturale” - Bruno Bettinelli
 “[Di Gesu] impone a se stesso i più alti paradigmi di disciplina. Conoscenza, capacità ed intuito gli permettono di congegnare composizioni che possono essere anche molto intricate, e tuttavia sempre efficaci oltre che nitide all'ascolto. Particolarmente notevole è il suo senso armonico nel contesto di un idioma autenticamente contemporaneo.” - Professor Peter Johnson (musicologo, Head of Research alla Birmingham City University - UK).
“[Di Gesu] è compositore produttivo in una cifra stilistica di affinata riflessione culturale, attento ai simboli nascosti nel suono e nella sintassi musicale. [...] Il pubblico, anche quello più giovane e meno abituato all'ascolto di musica "forte" (che in questo caso, nello scontro di colpi di scena emotivi, è fortissima), è stato colpito da questo lavoro anch'esso giovane, nei vari significati della parola. Noi siamo stati affascinati soprattutto dal movimento centrale, che senza dubbio (tale è la métis dell'artista) si proponeva proprio questo obiettivo.” Dalla recensione di Quirino Principe alla prima scaligera di Verdigo (Sole 24 Ore).
Autore di varie pubblicazioni a carattere musicologico, a latere dell’appassionato impegno didattico coltiva un fervido interesse per la poesia e il disegno.

Alcune registrazioni: 

Verdigo  (Quartetto d’archi della Scala)
Ansikte mot ansikte (Quartetto d’archi della Scala)
Trilogia dell’assenza (Peter Bradley-Fulgoni)
Omaggio a Novaro (Maurizio Simeoli, Inessa Filistovich)
Sonata in “F.” (Andrea Favalessa, Maria Semeraro)

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