lunedì 4 febbraio 2013

Jon Balke, pianoforte, percussionista, compositore

Difficile scegliere tra il pianista, il percussionista, l’improvvisatore, il compositore, il direttore d'orchestra: tutte componenti importanti della personalità di Jon Balke, affluenti di un vasto universo musicale. Dopo il debutto, avvenuto a soli 18 anni, nel primo quartetto diArild Andersen con “Clouds In My Head” (ECM, 1975), Balke ha iniziato a dedicarsi alla composizione per grandi ensemble con il collettivo Oslo13, e alle percussioni africane di E’Olen con l’amico Miki N'Doye, originario del Gambia. Un filo rosso che attraversa quarant’anni di carriera e conduce dritto ai giorni nostri passando per il trio Jøkleba, autentica star in Scandinavia, la straordinaria Magnetic North Orchestra, diventata poi Magnetic Book, le percussioni africane di Batagraf e le suggestioni world a cavallo tra islam, cristianità e giudaismo dell’Andalusia del XIII secolo di Siwan. Nel tour italiano che tocca anche Novara, Jon Balke si cimenta con una performance in piano solo ispirata al suo primo e unico album del genere: “Book of Velocities”, pubblicato da Ecm nel 2007. Un concept originale che mette a confronto le sue diverse anime e in cui si lascia ispirare dalla classica contemporanea e dal folk, il tutto mediato dal background di grande improvvisatore jazz, quale è. La sua è musica composta e sviluppata inventando e improvvisando, esplorando un vocabolario di idee, tecniche, ritmi, texture, suoni e colori: un processo che lo stesso Balke definisce "di comprensione attraverso la pratica, non a partire da idee preconcette. Il risultato è anche frutto del luogo, dell’ora, del pianoforte, della luce e così via". Brani che indicano alcune direzioni dell’improvvisazione in stretta relazione con lo sviluppo della musica contemporanea e con le opere per pianoforte di compositori come Cage e Kurtág. Tradizioni ed esperienze che si incontrano in un’esplorazione delle potenzialità dello strumento: senza trucchi, sovra incisioni o effetti elettronici, ma con sviluppi timbrici, ritmi e armonie che passano anche per il piano preparato. Una personalità complessa e di grande profondità, quella di Balke che, mai pago dei premi e dei traguardi via via raggiunti, continua a rilanciare, e costantemente si rimette in discussione e stupisce

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