mercoledì 13 aprile 2011

RICCARDO SCHWARTZ, pianoforte

Nato nel 1986, ha fin dagli esordi dimostrato un talento pianistico fuori dalla norma. Si è diplomato presso la prestigiosa Accademia Pianistica Internazionale di Imola sotto la guida del M° Riccardo Risaliti, con il quale ha studiato per numerosi anni. Si è inoltre laureato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con la menzione d'onore per l'alta maturità artistica, studiando con il M° Leonardo Leonardi e il M° Annibale Rebaudengo. Ha seguito le lezioni del grande pianista viennese Paul Badura-Skoda che lo ha apprezzato tanto da invitarlo a suonare alla Salle Gaveau di Parigi. Ha suonato diverse volte sotto la direzione di Gustav Kuhn che ha chiamato Riccardo Schwartz a far parte dell'Accademia di Montegral, da lui fondata per promuovere lo sviluppo artistico di pochi e promettenti talenti musicali. Ha suonato recital e concerti per pianoforte e orchestra per molte società in Italia e all'estero, collaborando con importanti direttori e ottenendo grande successo di pubblico e critica, trascinati dalle sue coinvolgenti interpretazioni e dalla sua forte personalità. Il suo progetto di suonare le grandi opere di Bach ha visto i primi appuntamenti nel 2009, tra i quali una memorabile esecuzione delle Variazioni Goldberg al Tiroler Festspiele Erl.
“… la ricchezza di moti svelata in una magnifica esecuzione di Humoreske da Riccardo Schwartz, giocane di sicuro avvenire per la solidità d’impianto e una capacità di concentrazione rara”. (Gian Paolo Minardi)
“Riccardo Schwartz è uno dei migliori giovani pianisti che conosca”. (Paul Badura-Skoda)
“Per eseguire la Burleske di Richard Strauss con la “Haydn” a Bolzano e ieri all’Auditorium di Trento, Gustav Kuhn ha scelto un giovanissimo interprete, l’appena ventiduenne Riccardo Schwartz cui il virtuosismo non fa certo difetto, è anzi animato da una spregiudicatezza tutta giovanile, che entra in ottima sintonia con le esigenze della composizione. Scegliendo un tempo d’esecuzione veloce e guizzante, Schwartz domina con assoluta padronanza sia le rischiose asperità tecniche che gli spesso fulminei rapporti con gli strumenti dell’orchestra”. (Andrea Bambace)

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